RICAMARE L’ARTE

Arazzi, tessuti, tappeti, patchwork, quadri lavorati a ricamo o a maglia, sono stati oggetto di sperimentazione da parte di diversi artisti contemporanei. Si pensi all’interesse mostrato da parte di Alighiero Boetti, dopo un viaggio compiuto nel 1971 in Afghanistan, per la tecnica tradizionale della lavorazione a patchwork dei tessuti, utilizzata dalle ricamatrici  del luogo per riutilizzare e dare nuova vita a frammenti di tessuti pregiati.

Dagli arazzi a patchwork di Boetti, passiamo alle grandi dimensioni degli arazzi realizzati con fibre vegetali da William Kentridge. Ci viene poi in mente l’enorme arazzo dell’artista polacca Goshka Macuga, steso e attorcigliato intorno a due colonne alla Biennale di Venezia del 2009. Affascinanti le lunghe pezze di cotone batik lavorate secondo l’antica tecnica indonesiana dall’artista olandese  Willem de Rooij o le contaminazioni africane nelle opere di Vincent Vulsma.

Dall’Olanda, tornando in Italia, pensiamo a Maria Lai che, con la delicatezza dei suoi fili intrecciati al tessuto come inchiostro su un foglio bianco, ha rinnovato il legame profondo tra tradizione sarda e arte contemporanea. Poi, Francesco Vezzoli, con i suoi “ricami hollywoodiani”. O i protettivi “nidi o bozzoli “ lavorati a mano a maglia, usando lana, plastica e altri materiali dalla bolognese Sissi. Per finire questo “volo sui tessuti”: incanto puro, sulle immense e ariose superfici in cotone lavorate a uncinetto dall’artista brasiliano Ernesto Neto.