Le parole di Ettore!

I temi interessati comprendevano l’abbandono delle tecniche artigianali, del ‘fatto a mano’ e quindi la proposta di nuove scale di valori, cioè le scale della qualità del ‘fatto a macchina’. … si voleva affiancare all’ideologia razionalista la presenza di una cultura ‘dei sensi’, di una cultura del peso, del liscio e del rugoso, del silenzio e rumore, delle temperature, delle asimmetrie e disimmetrie e altro… Ecco un po’ dei perché di Memphis. (“Domus”, Milano, n. 887, novembre 2005)

L’architettura è sempre stata e oggi è più che mai un rito magico: tutte le volte che si perde la realtà magica dell’architettura si perde anche l’architettura. (Scritti 1946-2001)

Volevo soltanto dire che al di là delle “istruzioni per l’uso”, gli strumenti e le cose sono, nella vita degli uomini, i mezzi con i quali essi compiono o cercano di compiere il rito della vita e se c’è una ragione per la quale esiste il design, la ragione – l’unica ragione possibile – è che il design riesca a restituire o a dare agli strumenti e alle cose quella carica di sacralità per la quale gli uomini possano uscire dall’automatismo mortale e rientrare nel rito. (Scritti 1946-2001)