BREVE STORIA DELLO STARE “RECLINATI”

Agrippina, dormeuse, chaise longue, poltrona da riposo. Comunque la si voglia chiamare è un oggetto generalmente molto amato perché vive in una dimensione tutta sua: può esistere anche da sola in un ambiente vuoto, oscillando tra l’onirico, lo psicanalitico, il vacanziero.

Quando, poi, è meravigliosamente congeniata in tubolare metallico, come quella progettata tra il 1927 e il 1929 da Le Corbusier, e i suoi due soci, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, allora diventa un mito intramontabile.

Eppure la sua storia affonda le radici nell’antica Grecia. Qui era utilizzata come seggio utilizzato dai filosofi durante le lezioni, mentre nel mondo romano venne chiamata cathedra supina o più semplicemente longa, termine da cui deriva il francese chaise longue (sedia lunga). E fu infatti in Francia che spopolò questa seduta da riposo a partire dall’epoca neoclassica. Ma la produzione industriale ebbe inizio quando la  Ditta Thonet, nel 1930-1, mise nel suo catalogo il modello n.B306, riproposto poi nel 1965 da Cassina.