A CASA DI NICOLA DEL ROSCIO

A CASA DI NICOLA DEL ROSCIO
dove l’estetica sperimentale dell’artista CY Twombly permea lo spazio con una miscela arguta di oggetti prosaici e grandezza settecentesca.

La casa di Nicola del Roscio è una residenza di caccia del XVII secolo costruita da un cardinale sui resti di una torre del XI secolo. Arroccata su un pendio che domina il porto di Gaeta, una serie di giardini terrazzati la proteggono dalle attività circostanti. All’interno la luce e l’aria salata scorrono attraverso finestre che forniscono una vista sul mare a 180 gradi.

Al suo arrivo negli anni ’80, la casa aveva soffitti crollati e fori nelle pareti. La struttura era stata gravemente danneggiata durante la guerra, restando in uno stato di abbandono per anni. Del Roscio era rimasto affascinato tuttavia dall’eleganza degli interni con le loro pareti dipinte e i telai originali intagliati.

Durante la ristrutturazione, in alcuni casi, non ha preso in considerazione il restauro lasciando visibili i segni del tempo. “Ho usato piastrelle di seconda scelta, sono leggermente imperfette e sembrano più vecchie. Le striature di pioggia che hanno lasciato una patina sfocata su parti degli affreschi state lasciate così com’erano”

Un senso permanente di “Work in Progress” sconvolge l’eleganza rarefatta dell’architettura. C’è molto di Twombly nella casa di Nicola Del Roscio.
Non solo disegni e dipinti, come il finto Picasso all’ingresso. Ma nella sua estetica sperimentale: l’arredamento imbiancato a calce, l’irriverente mix di oggetti prosaici e grandezza settecentesca.

Gli interni di Del Roscio incarnano anche un approccio intelligente al lusso che raramente indulge nel comfort.
“Sono grato agli artisti, perché aprono la strada a una sorta di libertà interiore”