LUCIANO FRIGERIO – Il design italiano nell’alto artigianato

Luciano Frigerio nasce a Desio nel 1928 Il padre Giovanni avviava già dal 1889 una bottega di alta ebanisteria artigiana, motivo per cui Frigerio coltiva fin dalla sua adolescenza una grande passione per la progettazione del mobile.

Agli inizi degli Anni ’60 le dinamiche socio-economiche della Brianza offrivano forti possibilità imprenditoriali nell’arte del mobile. Frigerio decise di sfruttarle dedicandosi alla lettura di testi e riviste del settore, che si faceva inviare dagli Stati Uniti e frequentando prestigiose botteghe artigiane dove si incontravano di frequente capiscuola come Gio Ponti, Franco Albini e Tapio Wirkkala. Queste attività trasformarono progressivamente la sua azienda familiare in un’azienda capace di guardare al mercato internazionale.

Uno staff di tecnici lavorava a stretto contatto con Frigerio e lo aiutarono a concretizzare il suo sogno: il mobile come pezzo unico, realizzato combinando e sommando tutte le materie d’eccellenza possibili. Da qui nacquero i Mobili scultura in legno massello e le testate per Letti scultura in fusione di bronzo che testimoniano uno stile nuovo, diverso e contrapposto alla produzione industriale di quell’epoca.

Nel corso degli anni è sempre più frequente la collaborazione con famosi architetti e designer italiani tra i quali Franco Albini, Sergio Asti e Paolo Portoghesi. In particolare Luciano Frigerio chiede loro di disegnare dei mobili da poter realizzare in bottega, secondo capitolato artigianale, con serie numerate e firmate con la convinzione che un architetto può disegnare un mobile anche come pezzo unico d’alta ebanisteria e non solo mobili per la produzione industriale.

Questa filosofia porta l’azienda dagli anni ’70 agli anni ’90 all’apertura di dieci show-room nelle maggiori città italiane, tra cui quello di Via Montenapoleone a Milano. In quegli anni nascono le Collezioni più famose di Luciano Frigerio costituite da mobili capaci di rappresentare la sua idea di progettazione:

Collezione Sculptura 99 (1966-1976) composta da multipli di 99 pezzi rappresentati da mobili realizzati con doghe in massello visti come sculture. Uno dei pezzi più conosciuti è il modello Norman; Collezione Il mito in poltrona (1966-1976) composta da salotti con strutture in legni masselli e rivestimenti cuciti da maestri sellai e tappezzieri; Collezione Giò Frigerio (1968-1978) capace di rappresentare il design italiano nell’alto artigianato anche grazie a letti in metallo disegnati da Franco Albini e Sergio Asti; Collezione Il mobile intarsiato (1980-1990) composta da mobili realizzati con intarsi lignei policromi. Per questa produzione Luciano Frigerio si ispira ai grandi architetti e pittori del novecento come Le Corbusier e Picasso.

Molti mobili e oggetti disegnati da Frigerio sono presenti in importanti gallerie d’arte italiane e all’estero.